Hygge è una parola danese praticamente intraducibile, che rimanda a uno stile di vita più che a un qualche concetto astratto, che i danesi portano avanti nella vita quotidiana con grande spontaneità; qualcosa che è radicato nella loro società e che ne caratterizza il modo di affrontare la vita e che è anche, a quanto pare, ricetta di felicità.
Ho cominciato a sentirne parlare un po’ di tempo fa e adesso sono felice di trovare in tantissime librerie testi che hanno proprio lo scopo di diffondere e spiegare questo approccio gentile e delicato.
Da amante della cultura nordica mi sono immediatamente procurata una copia di uno di questi libri – nello specifico Il metodo danese per vivere felici: Hygge – anche se tutto sembra essere partito da questo testo qua: The Little Book of Hygge di Meik Wiking.
Hygge è tante cose insieme: sono tutte le cose piccole e belle della vita quotidiana – si potrebbe in qualche modo spiegare così – il tutto legato fortemente al concetto di famiglia, amicizia e, soprattutto, casa; fondamentale è l’eliminazione di ogni asperità, confrontandosi con gentilezza, lontani da pressioni o ostilità.
È attraverso l’Hygge che allacciamo relazioni durature con gli altri. Nell’hygge è connaturata un’assenza di sforzo che implica di poter stare insieme agli amici e alla famiglia senza dover fare progetti, se non quelli volti al rilassarsi e a godere del tempo trascorso insieme. Osiamo essere noi stessi in compagnia degli altri e questo ci conferma che abbiamo relazioni stabili, perciò non saremo mai soli. È una sicurezza sociale di immenso valore e una delle principali ragioni della nostra felicità.
Questi temi traspaiono anche nelle opere di molti artisti danesi: Albert Bertelsen, uno dei più importanti e attivi pittori danesi contemporanei, sembra dipingere incessantemente case, oppure altro esempio, le illustrazioni di Stine Illum, artista che si occupa principalmente di libri per bambini, che sono piene di abbracci delicati e gentili.
Andando più in profondità e cercando di saperne di più, si scopre che l’hygge non è niente di troppo estraneo alla nostra cultura, che certo è profondamente diversa da quella danese, ma che può facilmente accogliere molti dei concetti cardine dell’hygge, che hanno, per certi versi, un carattere universale.
Anch’io ne sento parlare spesso ultimamente. Devo dire che i popoli nordici la sanno lunga in fatto di felicità e qualità della vita.
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Amo follemente la loro cultura e si in fatto di qualità della vita non sono secondi a nessuno 🙂
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